lunedì 22 giugno 2020
La bellezza dell'arcobaleno: Simon, Victor e il coming out
Si sa, uno dei momenti più difficili per un adolescente che capisce di essere gay, lesbica o transgender è fare coming out, espressione che rappresenta la rivelazione della propria sessualità a famiglia e amici, a differenza dell'outing, quando tale rivelazione viene fatta da terze persone senza il consenso del diretto interessato. Coming out of the closet, questa l'espressione originale. Letteralmente venir fuori dall'armadio, perché, finché teniamo dentro questo segreto, viviamo in un ambiente chiuso, nella nostra comfort zone, e nessuno può farci del male. Dichiarare la propria sessualità significa abbattere queste barriere, perdere ogni inibizione e mostrarsi per quello che si è davvero. Certo, il coming out prevede a monte un'approfondita analisi di noi stessi con noi stessi, per capire cosa vogliamo e soprattutto chi siamo. Oggetto di studi da anni ormai, il coming out è un momento delicato nella vita di un adolescente e, nonostante molti scrittori abbiano tentato di raccontarlo nelle loro storie, in pochi sono riusciti a narrarne, vera o fittizia che sia, con quella delicatezza che questo importante passo prevede. Fortunatamente, c'è un ma. C'è sempre un ma e in questo caso si chiama Becky Albertalli. Classe 1982, laureata in psicologia e con un dottorato in psicologia clinica, Becky ha lavorato per anni come psicologa di bambini e adolescenti, toccando da vicino temi come omosessualità, bullismo e, appunto, coming out. Abbandonato il lavoro di psicologa con la nascita del primo figlio, Becky decide di dedicarsi alla scrittura, trasportando nei suoi libri la sua esperienza. Ecco, quindi, che nasce Simon Vs The Homo Sapiens Agenda (2015), seguito da Leah On The Offbeat (2018) e Love, Creekwood (2020), cui si aggiunge The Upside Of Unrequited (2017) a formare il cosiddetto Simon-verse. Protagonista è Simon Spier, diciassettenne che ama gli Oreo, ma che serba un segreto enorme, inconfessato: è gay. Il ragazzo inizia una corrispondenza via email con un compagno di scuola, il quale si firma come Blue, ma le email vengono scoperte dal bulletto di turno, che minaccia Simon di divulgarle se non avesse convinto la sua amica Abby ad uscire con lui. La situazione si complica e Martin decide di mostrare le email sul blog della scuola, rivelando a tutti la verità di Simon. L'unione fa la forza, però, e per Simon le cose si sistemano, a tal punto da scoprire l'identità di Blue. La storia è finita, ma l'avventura è appena iniziata. Perché Simon adesso conosce sé stesso e non ha paura di vivere la sua vita, di vivere la sua verità. Con la trasposizione cinematografica del romanzo in film, dal titolo Love, Simon, per la regia di Greg Berlanti, la storia di Simon diventa la storia di ogni adolescente che decide di affrontare questa sfida e che spesso si ritrova con l'universo a complicare il gioco. Il successo del romanzo prima e del film poi porta alla creazione di Love, Victor, serie nata come spin-off che ha per protagonista Victor, un giovane ragazzo di origine latina con una famiglia solida a reggergli le spalle e dubbi su dubbi che non lo fanno dormire. Victor è sempre pronto a rifugiarsi nella sua camera, la sua comfort zone, pur di non affrontare la verità. Ma poi ci pensa, ci ripensa, capisce che la verità è una sola e lui accetta, ammettendo a sé stesso ciò che ha cercato di nascondere per tanto tempo e che può cambiare la sua vita. Il percorso di Victor può essere quello di ognuno di noi, perché non tutti nascono con le idee chiare. C'è chi ha bisogno di supporto per capire la sua vera identità, c'è chi ne è consapevole sin da quando ha preso coscienza di ogni cosa. E chi, come Victor, ha ancora le idee confuse, confusione che svanisce solo con la visione della realtà. Una realtà che sembra il tappo di un vulcano, pronto a riversare fuori tutto quello che hai serbato dentro di te nel corso degli anni. Ti sei chiuso nell'armadio, hai sbarrato l'ingresso ai mostri e tirato giù le persiane, ma non hai vissuto. Sei sopravvissuto. Per anni hai pensato di essere al riparo. Per anni hai pensato che indossare una maschera sarebbe stata la decisione migliore. Eppure, eccoti, sei arrivato al punto in cui non puoi tenerti più nulla dentro. Hai paura, è ovvio ed è anche normale che tu l'abbia, ma non sei solo. Becky Albertalli, grazie a Simon, Victor e a tutti i loro amici, ci sta dicendo che può essere davvero difficile mostrare la propria identità, ma, una volta fatto, avremo davanti una strada d'oro e, in fondo, alla fine del tunnel che per anni ci ha fatto brancolare nel buio, un bellissimo, coloratissimo arcobaleno, dove non saremo soli. Non siamo mai soli. "Perché noi siamo una famiglia".
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