


Man In An Orange Shirt è un parallelismo tra gli anni del secondo conflitto mondiale e il presente e la magistrale scrittura dell'autore ci fa percepire come le opinioni di una persona, a differenza dei tempi considerati, cambiano difficilmente. La storia mostra tre protagonisti: Michael, affascinante soldato, Flora, la sua giovane promessa sposa, e Adam, loro nipote. Terminata la guerra, Michael e Thomas vivono spensierati momenti in un cottage: cucinano, ammirano il paesaggio, fanno l'amore. Ma ciò che adesso è parte integrante della nostra società, a quel tempo era assolutamente proibito e i due uomini sono costretti a separarsi, per vivere una vita fatta di menzogne. Anche Adam, giovane nipote di Michael, è costretto a nascondersi: sua nonna, infatti, è all'oscuro della sua omosessualità e il ragazzo, sentendo questo limite, reagisce azzardatamente contattando altri ragazzi, lasciandosi andare ad un'ora di passione con perfetti sconosciuti. Ma Adam non si arrende: non vuole nascondersi, non vuole costruire una finta relazione solo per accomodare il pensiero di sua nonna, e così incontra Steve, che gli fa battere il cuore come nessun altro. Tuttavia, nella loro appena nata relazione si forma una crepa: Flora, ormai anziana, pur andando contro i suoi principi, dona al nipote la lettera che Michael scrisse a Thomas e che non gli ha mai inviato. Grazie a questa lettera, Adam riesce a sistemare la situazione, dandoci una prova dell'eternità dell'amore e rivendicando quel sentimento che suo nonno non ha potuto vivere pienamente. E forse è proprio questo il significato di questa meravigliosa miniserie britannica: l'amore, sia esso etero o omosessuale, non ha età, non ha epoche, non ha limiti. È un sentimento che risiede in noi sin dalla nascita ed è difficile, anzi, impossibile, reprimerlo. Perché reprimerlo significa andare contro la nostra stessa natura. È abbastanza comprensibile che Flora, la quale rappresenta la "vecchia" mentalità, sia ostile alle relazioni omosessuali del marito; ma è altrettanto comprensibile che Michael prima e Adam dopo non vogliano e non possano mettere a tacere il proprio istinto, dando vita a situazioni che rischiano di sfuggire loro dalle mani.
Il cast è il vero fiore all'occhiello di questo sceneggiato: Flora è interpretata da Vanessa Redgrave, premio Oscar nel 1978 per il film Giulia e protagonista, insieme con Amanda Seyfried, di Letters To Juliet; Adam è interpretato dal giovane Julian Morris, volto noto della serie ABC Once Upon A Time in cui intepreta il principe Filippo e della serie Hand Of God.
Di seguito, alcune informazioni sulla miniserie:
CAST
Oliver Jackson-Cohen - Michael Berryman
James McArdle - Thomas March
Vanessa Redgrave - Flora Berryman
Julian Morris - Adam Berryman
David Gyasi - Steve
REGIA
Michael Samuels
SCENEGGIATURA
Patrick Gale
Infine, riporto la meravigliosa quanto struggente lettera di Michael:
"My darling
Thomas,
you refuse
my visits, so you’re probably tearing up my letters too, but there’s nothing
else I can do but keep trying. It’s beyond my control, do you see? All those
months ago, when I had nothing to lose really, I wrote to you in my head but
was too cowardly to set more than lies on paper and now I find I no longer
care. The love I feel for you runs through me like grain through wood. I love
you, Thomas. I love you. Your face, your voice, your touch enter my mind at the least opportune moments
and I find I have no power to withstand them. No desire to. I want us to be
together as we were in the cottage. Only for ever, not just a weekend. I want
it to go on so long that it feels normal. I want to do all the ordinary,
unbedroomy things we never got around to doing. Making toast. Raking leaves. Sitting
in silence. I love you, Thomas. I’ve always loved you. I see that now. Tell me
I’m not too late".
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