martedì 2 novembre 2021

"Piccole donne" di Greta Gerwig

“Le donne hanno una mente, hanno un'anima non soltanto un cuore! Hanno ambizioni, hanno talenti e non soltanto la bellezza! Sono così stanca di sentir dire che l'amore è l'unica cosa per cui è fatta una donna, sono così stanca di questo!”
Doveroso citare una delle battute più belle, importanti e moderne di "Piccole donne" (Pascal Pictures, 2019), adattamento cinematograficodiretto del famoso romanzo di Louis May Alcott diretto dalla meravigliosa Greta Gerwig e vincitore del Premio Oscar per i migliori costumi a Jacqueline Durran. Protagoniste sono le sorelle March, Jo (Saoirse Ronan), Meg (Emma Watson), Amy (Florence Pugh) e Beth (Eliza Scanlen) e la storia, narrata proprio dal punto di vista di Jo, inizia nel 1868, quando la ragazza svolge il ruolo di insegnante a New York. Un telegramma della sorella Meg le chiede di tornare a casa a causa dell'aggravarsi delle condizioni di Beth e la giovane donna, sulla strada di ritorno, ripercorre la vita, sua e delle sue sorelle, prima del trasferimento a New York. 
Celebre è la storia raccontata dalla Alcott, un must della letteratura per bambini e ragazzi. Ma alla Gerwig bisogna riconoscere il merito di aver realizzato una pellicola fedele all'originale eppure così moderno, femminista. Anche la fotografia è degna di nota, con paesaggi tipicamente e nostalgicamente americani. I costumi, premiati con l'ambita statuetta d'oro, sono stati finemente cuciti per ricreare le atmosfere dell'epoca. Il riconoscimento più importante, però, va proprio al cast e in particolar modo a queste giovani donne, in grado di ricreare i personaggi con tale profondità e sensibilità da fare credere che, in realtà, non stiano recitando. Saoirse Ronan, poi, buca lo schermo, soprattutto nelle scene al fianco di Timothée Chalamet, qui nelle vesti di un giovane e spavaldo Theodore Laurence. Senza dimenticare la presenza di Louis Garrel, affascinante come di consueto, e della sempiterna Maryl Streep, nei panni di una dispotica ma dal cuore tenero Zia March.
"Piccole donne" è, in definitiva, il racconto moderno, ed egregiamente piacevole, di un romanzo che ha fatto la storia della letteratura americana e mondiale, in un'epoca dominata dal patriarcato, che voleva, e in alcuni Paesi vuole tuttora, lasciare piccole le donne. Eppure, come la storia e, per certi versi, anche la stessa Alcott, insegna, il mondo segue una strada totalmente diversa. D'altronde, "le donne fanno molti miracoli".

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