domenica 21 novembre 2021

"Cemetery Boys" di Aiden Thomas

Yadriel è un ragazzo trans, latinx e membro di una comunità brujx molto tradizionalista, che fatica ad accettare il "diverso". Desideroso di dimostrare loro la sua valenza, decide di rivolgersi alla Santa Muerte per evocare lo spirito di suo cugino Miguel, morto assassinato, per donargli la pace eterna. Ma qualcosa va storto: Yadriel evoca lo spirito di Julian Diaz, suo compagno di scuola, e, tenendolo nascosto da tutti, cercherà di risolvere il mistero della sua morte.
"Cemetery Boys", romanzo di Aiden Thomas, immerge il lettore sin dalle prime pagine in un'atmosfera latina dall'antica tradizione, quella devota alla Santa Muerte, e lo fa durante la celebrazione dei defunti, raccontando di un ragazzo trans il cui unico desiderio è affermare la sua esistenza sia come persona queer che come brujo. Ed è qui che si erge la maestria dell'autore: perfettamente incastrata all'interno della narrazione, Thomas lascia qui e là spaccati di vita e tradizioni tipiche della cultura latinx, passando per le decorazioni del Día de Muertos e la quotidianità di una famiglia latinx, capeggiata dalla nonna Lita. In quest'atmosfera quasi onirica, protagonista assoluto è Yadriel, ostracizzato dalla sua stessa comunità perché trans. Tuttavia, al contrario della ristretta mente umana, la Santa Muerte dimostra che egli stesso è parte integrante di questa grande famiglia ed è dotato degli stessi poteri degli altri brujos. Si può leggere in questo una lotta al tradizionalismo, che chiude, limita, costruisce barriere apparentemente invalicabili perché colmo di paura. D'altronde, non è forse la paura a spingere l'essere umano a precludersi la possibilità di sperimentare il nuovo? E non è proprio il nuovo a spaventare la sua ristretta mente? Yadriel incarna l'altro, il diverso appunto, la cui identità, quella che il resto della comunità vede ma non riesce ad accettare, ha le stesse origini della sua famiglia e fa di tutto affinché i suoi cari lo vedano per quello che è, rendendo così il romanzo la storia di un'identità, che sia della singola persona o di un'intera comunità. Dal punto di vista stilistico, Thomas ci regala un racconto introspettivo, dalla narrazione squisita, delineando perfettamente i tratti di ogni personaggio, dal protagonista Yadriel a sua cugina Maritza, per finire poi col giovane Julian, la cui seppur incorporea presenza affascina e conquista il lettore sin dalle prime pagine. Il tutto accompagnato da una magistrale descrizione della cultura brujx, una stirpe di individui dotati di poteri ottenuti in dono dalla Santa Muerte per proteggere il legame tra il mondo dei vivi e quello dei morti. E proprio in questo risiede l'importanza di un romanzo come "Cemetery Boys": in un tempo in cui quasi tutti ci sentiamo capaci di parlare di ciò che non ci riguarda, dando sempre più spazio all'appropriazione culturale, Aiden Thomas è parte integrante di quella comunità, la conosce e la vive e ne può raccontare ogni sfumatura con sapienza e diligenza, utilizzando, tra l'altro, un linguaggio inclusivo, che oggi prende sempre più il sopravvento affinché nessuno venga messo da parte. A tal proposito, è necessaria una menzione d'onore anche per la casa editrice che ha portato il romanzo in Italia: Oscar Vault si dimostra sempre più inclusiva, una collana che abbraccia generi e identità diverse, e lo fa lasciando sul retro della copertina il bollino che identifica il romanzo stesso. In questo caso, ad impreziosire la già bellissima copertina di "Cemetery Boys", troviamo il bollino coi colori dell'identità trans, che proprio ieri, sabato 20 novembre, ha ricordato le vittime dell'odio e del pregiudizio, in occasione del Transgender Day of Remembrance. Un plauso va anche e soprattutto alla traduttrice, Martina Del Romano, che ha saputo adattare il linguaggio inclusivo del romanzo nella nostra lingua, ancora troppo limitata perché appannaggio del maschile. 
A chi vede solo una storia fantasy in "Cemetery Boys" (Mondadori Oscar Vault, 2021) consiglio di rileggerlo prestando più attenzione ai dettagli, ai particolari, perché solo così potrà cogliere quelle sfumature della narrazione che, d'altro canto, sono presenti anche nella vita di tutti i giorni e che rendono il mondo più colorato, diverso, dove la diversità ci rende, in fin dei conti, tutti uguali.

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