Ho avuto la fortuna di intervistare un ragazzo che possiamo definire, senz'ombra di dubbio, un artista. Le sue illustrazioni hanno catturato migliaia di followers su Instagram, toccando corde sensibili del cuore con delicatezza e malinconia. Dalle sue parole emerge l'immagine di un essere umano fragile e forte al tempo stesso; di un ragazzo il cui animo viene scosso dalle situazioni della vita che, inevitabilmente, tutti noi viviamo. Scommetto che, alla fine, lo considererete un vostro caro amico.
Cominciamo con la classica domanda: chi è Claude?
Claude è lo pseudonimo
che ho dato al protagonista del miei disegni. Il mio nome reale invece è Claudio
Gerardi. Sono un ragazzo di 22 anni che studia Graphic Design all'Accademia di
Belle Arti di Torino. Tra le mie passioni figura anche quella dell’illustrazione, che ho scelto come mezzo ideale per raccontarmi, come una sorta di diario
personale.
Quando e da dove è nato il progetto lullabyforoldkids?
Questo
progetto è nato da una canzone un po' fiabesca che ho scritto per il mio quasi ex gruppo i Dis Quiet Place - dico
quasi perché potrebbe esserci un ritorno di fiamma - chiamata Lullaby For an
Old Child e parla di un ragazzo che vuol ridare colore al suo mondo cupo e
grigio. Il progetto di per sé è nato con
l’intenzione di dare un supporto visivo alla mia musica.
Da dove trai l'ispirazione per i tuoi lavori?
Stilisticamente un po' da ovunque, dai libri, dalla musica, dalla
poesia, dall'arte. Cerco di farmi contaminare il più possibile da tutto ciò che
mi risuona e mi comunica una dimensione familiare. Mentre per il contenuto dei miei disegni sono tutti,
o quasi tutti, fatti che mi sono accaduti personalmente e a cui cerco di dare un’interpretazione. Certe
volte disegno anche uno stesso avvenimento da due punti di vista diametralmente
opposti: dipende da come mi sento quando prendo la matita in mano.
I protagonisti delle tue
illustrazioni sono due ragazzini, dai tratti caratteristici e unici, spesso
coinvolti in situazioni di abbandono e malinconia. È questo un modo per
rappresentare le varie facce dell’amore?
Devo dire che
il senso di abbandono e la malinconia sono due tra i sentimenti più presenti
nello spettro delle mie emozioni ultimamente, e questo molto spesso emerge nei
miei disegni. L’Amore “romantico” è un ottimo modo per rappresentare quello
stato d’animo di aspettativa che molto spesso viene disattesa, lasciandoti quel
retrogusto di malinconia. Riporre nelle
mani di un’altra persona la tua felicità è un ottimo modo per costruire una casa con
delle fondamenta molto instabili, e se per disgrazia dovesse finire il male,
beh…vien giù tutto. Penso sia un’esperienza
capitata a tutti nella vita.
Colori tipici dei tuoi lavori sono il bianco e il nero. Cosa rappresentano?
Molto banalmente mi piaceva esteticamente il contrasto
cromatico, anche se sono in qualche modo funzionali alla maggior parte delle
ambientazioni nello “spazio”.
Associando il termine
kids del nome del progetto, bambini in inglese, alla rappresentazione di due
ragazzi all'apparenza piccoli d’età, viene da pensare che il tuo scopo è quello
di esaltare l’innocenza e la purezza dell’età infantile.
E’ esattamente
come hai detto. Il mio intento è sopratutto comunicare con l’onestà tipica dei
bambini. Loro sono sempre molto semplici, diretti e dotati di una grande
intelligenza emotiva intuitiva. Si può dire
che hanno una visione del mondo lucida e imparziale, non filtrata da pregiudizi
che ne alternano la percezione.
In un’illustrazione,
intitolata “Me as a little prince”, vi è un forte richiamo al Piccolo Principe.
Quanto è importante questo romanzo per la comprensione dei tuoi disegni?
Questo è un
libro che tutti dovrebbero leggere, non è un semplice racconto per bambini. Affronta tematiche difficili ed impegnative e
lo fa con una semplicità e leggerezza unica. Ogni capitolo è un allegoria o uno
stereotipo della società contemporanea. Il mio personaggio Claude è una specie
di principe “mezzosangue” - così mettiamo in mezzo anche Harry Potter -, per
certi aspetti ancora vincolato al modo di intendere la vita da“adulto”, ma per altre cose spontaneo come un bambino, e aspira a quella dimensione perfetta che viene incarnata dal
protagonista del romanzo di Antoine de Saint-Exupéry.
Un elemento
ricorrente nei tuoi disegni è la natura. Qual è il tuo rapporto col mondo
naturale che ci circonda?
Amo la natura, mi piace
fare lunghe passeggiate in solitaria sotto il sole e in mezzo al verde appena
ne ho la possibilità. Diciamo che
influisce parecchio positivamente anche sul mio umore. Nei miei disegni “la
natura” riflette sempre qualcosa di positivo.
Hai mai
pensato di trasformare le tue illustrazioni in un film d’animazione?
Certamente! È un obiettivo. Ultimamente sto anche cercando
io personalmente di imparare ad animare, quindi è possibile che già nei prossimi
mesi vedrete qualche mia illustrazione animata!
E in un
libro?
Anche quello è
un progetto in cantiere. Ho già un abbozzo di storia e spero che prenda sempre
più una forma concreta.
Parlando
adesso dell’autore di questi meravigliosi disegni, quali sono le passioni che
ti caratterizzano?
Come ti dicevo prima, l’altro mio grande amore è la
musica. Faccio un po' tutto: suono la batteria, la chitarra, canto e scrivo
canzoni. Nella band in cui suonavo e cantavo prima eravamo un po' tutti
polistrumentisti ed era divertente cambiare costantemente ruolo. Potete
ascoltare il mio lavoro su Spotify, si chiama “Morning Sun” l’album e la band
Dis Quiet Place.
Disegnare,
scrivere, comporre sono azioni che molti artisti conducono in climi diversi tra
di loro: c’è chi predilige il silenzio assoluto, chi la compagnia di una
melodia rilassante. Qual è, quindi, il tuo clima ideale per dare vita a una
illustrazione?
Per quanto mi
riguarda, una prerogativa per me è la
solitudine totale: mi devo isolare per poter disegnare le mie
illustrazioni, molto spesso accompagnato
da una buona playlist di musica post-rock o dalle mie stesse canzoni.
Oggi viviamo
in una società ipertecnologica, dove i social network, com'è facile osservare,
permettono a molti giovani di farsi conoscere. Quanto è stato determinante per
te Instagram, ad esempio, per raggiungere le migliaia di followers che ti
seguono e ti ammirano?
Direi che è stato molto
determinante. Sono una persona molto introversa ed è difficile per me nella vita
“reale” creare contatti. I social mi
hanno di molto semplificato il lavoro e molto spesso è la gente che viene da
me.
Pensi che i
social network possano, in qualche modo, far perdere la bellezza dei tuoi
lavori?
No. Io cerco
sempre di pensare le mie composizioni tenendo conto del formato di Instagram, quindi quadrato. Certo è un po' limitante a volte...
Ci sono degli
illustratori, magari anche fumettisti, che prendi come fonte di ispirazione?
Ci sarebbe da fare una
lista infinita! Che sono vicini al mio modo di intendere l’illustrazione direi:
Fernando Cobelo, Gianluca Gallo ed Henn-Kim su tutti. Poi a colori Pascal
Campion e Myeong - Minho.
Cosa c’è nel
futuro di Claude?
Il colore.
Quali sono i
consigli che daresti a chi sta per approcciarsi al mondo del disegno?
Di essere perseverante ma non ossessivo, coltivare
delle buone basi e contemporaneamente ricercare un proprio linguaggio
artistico.