di un incidente ed essere tornata nell'al di qua, la sua vita è radicalmente cambiata, perché ora può vedere i fantasmi. Il suo dono consiste nell'avvertire un leggero, ma non tanto, tap-tap-tap e attraversare il Velo, ovvero il sipario che separa il mondo dei vivi da quello dei morti. Accompagnata da una macchina fotografica alquanto vecchia e da un migliore amico praticamente invisibile a tutto il resto del mondo, Cass scopre che il suo dono, in realtà, è quello di permettere agli spiriti di raggiungere la pace eterna. Ma, una volta arrivata a Edimburgo coi suoi genitori, la ragazza riuscirà a fuggire da un pericoloso nemico e salvarsi la pelle?
"Città di spettri", scritto da Victoria Schwab e primo di una trilogia, arriva in Italia grazie a Mondadori, con quei mattacchioni della Oscar Vault che non sbagliano un colpo. Perché il romanzo, seppur breve, scorre meravigliosamente e la scrittura della Schwab ci trascina in un mondo luminoso colmo di ombre nascoste, scorgibili solo da un occhio attento e dotato della capacità di andare oltre. Scritto in prima persona, incalzante, misterioso, "Città di spettri" crea la giusta atmosfera tesa, a tratti asfissiante, perfetta per il lettore che vuole sentire un brivido scorrergli lungo la spina dorsale. A questo primo episodio seguono "Tunnel di ossa" e "Ponte di anime", pubblicati nella collana Oscar Fantastica Blink e in formato tascabile, perfetto da portare ovunque, persino sul bus. Ma attento: quel fremito, sì, proprio quello avverti quasi sotto pelle, potrebbe non essere dovuto a uno spiffero.
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