martedì 24 agosto 2021

"La canzone di Achille" di Madeline Miller: di un amore oltre i confini del tempo e dello spazio

Calvino diceva che un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire. Basti pensare all'Iliade, il grande poema omerico che continua a incantare milioni e milioni di lettori e studiosi nonostante la sua veneranda età. Un poema di 24 libri in cui si snodano le vicende di greci e troiani, impegnati in una guerra che macchia la terra di sangue da ben dieci anni. Tra i protagonisti, il grande eroe Achille, figlio di Peleo e della ninfa Teti, invincibile guerriero la cui ira funesta distrugge la vita di innumerevoli nemici. Proprio Achille, il semidio dai biondi capelli lucenti, il "pie' veloce" per eccellenza, è protagonista di un romanzo scritto da Madeline Miller e pubblicato nel 2013 da Sonzogno. La canzone di Achille, questo il titolo, narra della storia tra Achille e Patroclo, figlio di Menezio e Stenele. Ripudiato dal padre per il suo carattere debole, Patroclo andò in esilio presso Peleo, re di Ftia, dove visse a stretto contatto col giovane pelide. Tra i due, prima bambini, poi fanciulli e infine adulti, nasce un profondo sentimento che banalmente si potrebbe definire amore. Tuttavia, come la tradizione classica ci insegna, si tratta di ben altro. Non è dato sapere, per mancanza di dati certi, se tra Achille e Patroclo ci fu effettivamente amore, ma molti studiosi concordano sul rapporto di omofilia che legava i due giovani, un rapporto che andava ben oltre il piacere fisico. Si tratta, in parole povere, di una connessione più psicologica che fisica, nonostante questa sia profondamente presente. La storia di Achille e Patroclo, di certo non l'unico esempio di rapporto omosessuale dell'Antica Grecia, suscita da secoli grande interesse e in pochi ne hanno esplorato la dimensione. Non considerando quel pastrocchio del film Troy (2004), dove Patroclo e Achille diventano beffardamente cugini, La canzone di Achille è, se non l'unico, uno dei pochi romanzi a parlare della relazione tra i due. E Madeline Miller, che della cultura classica ha fatto la sua vita, lo fa con estrema delicatezza, narrando di un amore puro, sincero, leale tra il philtatos (il più amato) e l'aristos achaion (il migliore tra i greci). Ricorrendo alla voce di Patroclo, la Miller descrive Achille come un giovane bellissimo, dalla forza immensa, forgiato da mani divine, proprio come vuole la tradizione classica. Tuttavia, quasi richiamando il pensiero di Euripide, del divino Achille non è difficile scorgere i tratti più umani: ecco, quindi, che il grande eroe figlio di una divinità fugge dalla sua natura di semidio per vivere da essere umano. E infatti sono proprio le sue gesta, la sua incredibile agilità nel combattimento a renderlo immortale, è la sua leggenda a renderlo divino. La Miller ha avuto la magistrale capacità di umanizzare, di concretizzare aspetti della Grecia Antica che molti considerano talmente leggendari da apparire quasi fittizi. Spicca, ad esempio, la hybris (in greco ὕβϱις) dell'uomo mortale, quella tracotanza che lo spinge oltre i suoi stessi limiti, suscitando l'ira delle potenti divinità dell'Olimpo. E ancora, elementi tipici della cultura greca: Achille non è solo un abile guerriero, ma anche un dotato cantore, capace di smuovere le corde dell'anima con la sua voce e l'amata lira, strumento che ha permesso di tramandare, di voce in voce, di secolo in secolo, meravigliosi poemi, poi tradotti in lingua scritta e giunti sino a noi. E Patroclo, invece, diventa un guaritore, aprendo le strade alla medicina e alla chirurgia grazie agli insegnamenti del centauro Chirone.
Non mancano di certo le divinità: Teti, ninfa madre di Achille, è una spietata dea che aborra l'unione del figlio con Patroclo, ostacolando il loro rapporto con tutte le sue armi; Apollo, dio della musica, delle scienze e della pestilenza, attacca l'esercito greco con un'epidemia di peste e aiuta il troiano Paride a uccidere Achille. Divinità che assumono forma umana, come da tradizione, e prendono parte a una guerra sanguinolenta. 
La canzone di Achille è, in definitiva, il racconto di un amore puro e divino, ma profondamente umano, intriso di elementi che ricordano un mondo, quello classico, che ancora oggi risuona di una bellezza incommensurabile. Non sappiamo se il romanzo diverrà un classico, ma siamo certi che la storia di un amore oltre i confini dello spazio e del tempo, narrata con uno stile delicatamente impressionante, rimarrà nella memoria, e nel cuore, dei suoi innumerevoli lettori.

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