Sangue inquieto si avvale di poco più di mille pagine, nell'edizione italiana, per risolvere un mistero lungo decenni, che sembra avere come unico responsabile Creed, efferato serial killer che amava torturare, stuprare e infine uccidere le sue vittime. Un assassino dalla mente estremamente lucida, eppure psicolabile, principale sospettato della scomparsa di Margot e, purtroppo, anche delle critiche di chi il libro ancora non l'ha letto. Perché Creed amava indossare un cappotto femminile, per poter suscitare la simpatia delle sue future vittime, e, aggiungendo l'opinione, lecitamente sbagliata, della Rowling in merito alle persone trans, gli amabili leoni da tastiera hanno prontamente annunciato di voler boicottare il romanzo, solo all'idea che una persona trans potesse essere responsabile di quelle vittime. Eppure, in nessun punto del romanzo, si evince una critica, nemmeno accennata, ai transessuali. L'unico intento è, infatti, quello di raccontare di Strike e Robin, della loro agenzia alle prese con vari casi, dei loro collaboratori e delle fatiche di una vita caotica. Ognuno perso negli affanni quotidiani, Strike e Robin, soci e amici, riusciranno a sorreggersi a vicenda, affrontando non solo un caso complicato, ma anche eventi personali che rischiano di minare la loro stessa stabilità emotiva. Ancora una volta, J. K. Rowling si dimostra una scrittrice dalla penna fine, in grado di intrecciare i dettagli del caso con la vita privata dei protagonisti, corredati da una suggestiva descrizione dei luoghi visitati dai nostri protagonisti, senza mai perdere di vista il filo del discorso. Forse, a primo impatto, la lunghezza di Sangue inquieto può spaventare, eppure l'intreccio, lo stile, le emozioni che suscita sono funzionali alla comprensione della storia in sé. È poi da riconoscere all'autrice la capacità di aggiungere l'elemento esoterico senza perdersi in un labirinto di congetture e false piste, ma anzi considerandolo per quello che è, ovvero un contorno, utile, se preso con le pinze, per risolvere il caso. Così facendo, Sangue inquieto entra di diritto nella rosa dei migliori gialli degli ultimi tempi, in attesa di rivedere i nostri investigatori alle prese con un nuovo, emozionante caso.
giovedì 11 marzo 2021
"Sangue inquieto" di Robert Galbraith: alla ricerca di una verità sepolta
Una donna scomparsa quarant'anni fa. Un serial killer dalla mente lucida e subdola. Un'organizzazione criminale. Due detective straordinari. Possiamo riassumere così la trama di Sangue inquieto, ultima fatica di Robert Galbraith, pseudonimo di J. K. Rowling, che torna nelle librerie con un nuovo episodio della serie Cormoran Strike. Nuovo, intrigante, difficile, perché Strike e Robin, ormai socia dell'agenzia investigativa, si ritrovano ad indagare sulla scomparsa di Margot Bamborough, dottoressa le cui tracce si sono perse nel nulla quarant'anni prima. Assunti dalla figlia, desiderosa di scoprire la verità e donare alla madre, in caso di un triste risultato, una degna sepoltura. I due investigatori partiranno da coloro che frequentavano la dottoressa e dagli appunti di Talbot, il primo responsabile dell'indagine, che tuttavia subirono un improvviso declino, a causa dello stress che portò Talbot alla pazzia. Eppure, in quegli appunti apparentemente disordinati, che affondano nell'esoterismo e nell'astrologia, Talbot vedeva un disegno al limite della perfezione, capace di catturare persino Robin e Strike, che riusciranno a risolvere il mistero di Margot in un trionfo senza precedenti.
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