martedì 14 aprile 2020
Basilicò, di Giulio Macaione
Di Giulio ho divorato 'Una mattina qualunque' in dieci minuti, una storia autoprodotta, con lo stesso protagonista de "La fine dell'estate" e quei disegni che hanno il potere di evocare una tempesta. Poco fa ho terminato, invece, "Basilicò", uscito nel 2016 per la meravigliosa (non mi stancherò mai di dirlo) Bao Publishing. Sono arrivato tardi, sì, un po' per pigrizia, un po' perché non sempre è facile trovare le graphic novels italiane in libreria. Eppure, meglio tardi che mai. In questo volume Giulio ci racconta di una famiglia siciliana, madre, padre fuggito con l'amante e cinque figli, uno più disagiato dell'altro. La storia inizia con il funerale della donna, pretesto per raccontare la sua storia e un segreto che ha tenuto nascosto per anni, un'ombra che aleggia sulla famiglia e condiziona la vita dei suoi componenti. Protagonista vero e proprio della storia è il basilico, punto forte della cucina di Maria. Tecnicamente, "Basilicò" può apparire grottesco, ma l'abilità della matita di Giulio rende il tutto cinematografico, evocativo, tra presente e passato che si condizionano vicendevolmente. Giulio ha la sempiterna capacità di porre attenzione sul più minuscolo dettaglio, che non distoglie l'attenzione, ma anzi contribuisce all'incantesimo che, inevitabilmente, colpisce il lettore.
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