mercoledì 27 maggio 2020
I "Tipi non comuni" di Tom Hanks
sabato 23 maggio 2020
Lady Gaga e Ariana Grande: le due fenici
"I'd rather be dry, but at least I'm alive". Così recita il ritornello di Rain On Me, nuovo singolo di Lady Gaga, estratto dall'album in uscita venerdì prossimo, in collaborazione con Ariana Grande. Le due popstar italo-americane si uniscono in un duetto che non è solo la collaborazione più attesa dell'anno, nonché una delle più riuscite di sempre, ma anche e soprattutto un urlo di liberazione. Entrambe le artiste hanno dovuto confrontarsi con alcuni ostacoli che le hanno traumatizzate: Gaga, nome d'arte di Stefani Germanotta, è stata vittima di abusi sessuali, che l'hanno fatta sprofondare in un baratro di alcol e droga, mentre Ariana, il 22 maggio 2017, chiude un concerto alla Manchester Arena, seguito da un attentato terroristico che provoca una ventina di morti e più di cinquecento feriti. Eventi, quindi, che colpiscono fortemente le due giovani donne. Ma la musica è terapeutica, si sa, e questo dolore viene riversato in un brano che non si pone l'obiettivo di distruggerlo, ma anzi di prenderne consapevolezza e trasformarlo in una corazza. Già nel 2011 Gaga faceva lo stesso in Marry The Night, auspicando un "matrimonio" con le sue più grandi paure, per erigere la sua personale fortificazione. Con questo nuovo brano, quindi, le due artiste diventano consapevoli delle proprie ferite, ferite che non ci rendono estranei a noi stessi, ma esseri umani in grado di ripartire, di ricominciare da quei colpi subiti in passato e che ancora ci tormentano. In Asia vige una tradizione: riparare i cocci di un oggetto con l'oro (in gergo, kintsugi), a mo' di rinascita dello stesso, proprio come la fenice rinasce dalle sue stesse ceneri. Ecco, Gaga e Ariana, nell'universo ipertecnologico di Chromatica, dove "niente è migliore di ogni altra cosa" e i colori sono simbolo di diversità che ci rende tutti uguali, diventano fenici che rinascono dalle proprie ceneri, abbracciano traumi e paure e li trasformano in una incommensurabile forza. Le emozioni, quindi, come canta Ariana, non devono essere imbottigliate, ma anzi buttate fuori, vissute a pieno, perché quella che molti definiscono debolezza è solo la nostra più grande forza.