mercoledì 16 gennaio 2019

Sex Education, o della rivoluzione in streaming

L'11 gennaio il colosso dello streaming Netflix ha reso disponibile Sex Education, una serie inglese destinata agli adolescenti, ma che può risultare utile anche a qualche adulto. Il tema centrale è il sesso: Otis, sedicenne figlio di una psicoterapeuta sessuale, sfrutta tutto ciò che ha imparato dalla madre nel corso degli anni e, grazie all'aiuto della ribelle Meave e del migliore amico Eric, lo mette a disposizione dei suoi compagni di scuola, per aiutarli a superare le difficoltà in ambito sessuale.

Deliziosamente spinta, Sex Education non si lascia intimidire dai tabù che per anni hanno cercato di tenere nascosto il sesso e, anzi, fa ricorso a un pretesto per portare gli adolescenti su un tema così delicato. Se pensiamo agli anni passati, quando una giovane donna doveva arrivare illibata al matrimonio e i genitori, dopo la prima notte di nozze, avevano il dovere di controllare le lenzuola, si comprende la grandezza del passo in avanti compiuto da intere generazioni che hanno "legalizzato" il sesso. D'altronde, quasi ogni prodotto televisivo e cinematografico ha una componente, velatamente o esplicitamente, sessuale, tanto da dar vita a fenomeni, in alcuni casi certamente discutibili, come 50 Sfumature. Ma è anche merito di internet: in quest'età moderna, tecnologica, l'elevata disponibilità di questo strumento permette un facile e immediato accesso a svariati contenuti, per lo più illegali, ma che hanno comunque avuto la capacità, il potere di aprire la mente. E proprio in questo contesto si inserisce Sex Education, dove temi come il bullismo, l'omosessualità, il ciclo mestruale, i rapporti orali sono all'ordine del giorno. Sarebbe comunque errato pensare che questa serie sia frivola o sporca. E i motivi sono diversi. Innanzitutto, la fotografia: ogni fotogramma sembra derivare da un film Indie dell'anno passato, con colori carichi di espressione, accompagnati a una colonna sonora leggermente '80s, che non fa altro che mettere in risalto la storia e i suoi personaggi, altro punto forte. Otis è interpretato da Asa Butterfield (Il bambino con il pigiama righe, Hugo Cabret, Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali), giovane attore inglese dagli occhi azzurri e l'arte della recitazione nel sangue; la madre è interpretata da Gillian Leigh Anderson, la Dana Scully del cult X-Files. Chi alle prime armi, chi ormai con una carriera consolidata, gli interpreti del nuovo prodotto Netflix trascinano nella storia, catturano, ammaliano, fanno ridere, emozionare, sono parte integrante della storia, come se i personaggi fossero stati cuciti addosso. È raro trovare un attore che si immedesimi in un personaggio a tal punto da diventarlo completamente e tu, spettatore, che compri il biglietto dello spettacolo delle 20 emozionato all'idea di rivedere il tuo beniamino, ti ritrovi con una sola domanda in testa: 'ma è davvero lui?'."
Il terzo punto forte della serie è il tema 'omosessualità'. Mai come in questi ultimi anni ho potuto assistere, da semplice spettatore, alla forte propagazione di questo argomento in libri, musica e opere cinematografiche. E ciò che mi rende più orgoglioso è la delicatezza con cui viene trattato. In Sex Education si assiste al cambiamento di uno dei personaggi più amati, che fa cadere ogni barriera, ogni costrizione familiare e si lascia invadere dalla sua vera natura, il tutto rappresentato come se un pennello, intriso di colore, si posasse delicatamente sulla tela. Non dovremmo sottovalutare tale aspetto: un prodotto destinato agli adolescenti ha il dovere e il diritto di trattare determinati temi, per sensibilizzare, sì, anche se questo termine, nel 2019, potrebbe apparire anacronistico. È necessario che gli adulti di domani conoscano tutti gli aspetti della vita di una persona, perché è solo educando che il genere umano ha qualche possibilità di salvarsi. E allora ben venga Sex Education, gioiellino di Netflix e forte contributo alla rivoluzione degli ultimi anni.

Nessun commento:

Posta un commento