venerdì 11 dicembre 2020
L'Ickabog: la forza della gentilezza
Chi ha letto tutta la saga di Harry Potter o i libri finora usciti del detective Cormoran Strike o, ancora, il romanzo Il seggio vacante, sa che la penna di J. K. Rowling è davvero magica. Con Harry Potter ci ha insegnato che l'amicizia può salvarci la pelle nelle situazioni più estreme. 'Il seggio vacante' scoperchia il vaso di Pandora in una apparentemente tranquilla cittadina britannica, mentre Strike si addentra in un labirinto di indizi e sangue per rivelare la natura umana. E con L'Ickabog la Rowling ci regala ancora una volta una storia che scalda il cuore. Messa nero su bianco durante il lockdown che ha particolarmente caratterizzato quest'anno, la fiaba nasce in realtà molti anni fa, come racconto che una giovane mamma lascia in eredità ai suoi figli. Spinta dagli stessi a terminare la storia, ecco che Joanne pubblica gratuitamente un capitolo dopo l'altro, con annesso concorso grafico per scegliere le illustrazioni che accompagneranno la fiaba in versione cartacea. L'immensa immaginazione di J. K. Rowling, le illustrazioni dei vincitori e la preziosa cura di Salani rendono L'Ickabog un vero gioiello. La narrazione segue i canoni della fiaba con il classico "C'era una volta..." a darci il benvenuto nel regno di Cornucopia, dove il potere è nelle mani di regnanti dai capelli biondi. Al trono troviamo Re Teo il Temerario, affiancato dagli amici Flappone e Scaracchino e dal Primo consigliere Lisca D'Aringa. Pasticceri, falegnami, mercanti e soldati completano la variegata popolazione della ridente Cornucopia. Ma qualcosa sta per cambiare. Una leggenda narra dell'Ickabog, un feroce mostro che divora gli esseri umani e che, secondo la testimonianza di un pastore, non è frutto dell'immaginazione popolare, ma esiste davvero! Inizia l'avventura, che getta Cornucopia nello sfacelo più totale. Da un lato abbiamo Lord Scaracchino, che inizia a tessere una fitta trama di bugie e omicidi, arrivando al punto di prendere il posto di Primo consigliere e fare incetta di prigionieri, pur di nascondere la verità. Dall'altro troviamo chi, invece, non crede minimamente a queste bugie e fa di tutto affinché la verità trionfi. Così la signora Raggianti, pasticcera di fiducia di Sua Maestà, trama contro Scaracchino, mentre suo figlio Robi, insieme con gli amici Margherita, Marta e Bernardo, parte alla ricerca dell'Ickabog. Unendo la loro forza e cercando di convincere i concittadini, i quattro ragazzi riescono a ottenere la vittoria, mettendo fine all'egemonia di Scaracchino. Una storia, questa, che vede la contrapposizione tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, dove le bugie, le false notizie, le macchinazioni di una mente diabolica possono sì avere la meglio, ma hanno pur sempre le gambe corte. È la verità a venire a galla, sempre. Sono la giustizia, il bene, la gentilezza. Perché, in un'epoca di ipocrisia e falsità come quella che stiamo vivendo, solo aprendo il nostro cuore all'altro possiamo davvero cambiare il gioco. L'Ickabog è un elogio della gentilezza, della fraternizzazione, dell'unione di anima e cuore, che ci rendono, seppur totalmente differenti, ugualmente umani.
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