È quello che si chiede Cassandra Bowden, protagonista del thriller "L'assistente di volo", scritto da Chris Bohjalian e trasposto in una stupefacente serie televisiva HBOmax. Ricca di dettagli, flashback e intrighi internazionali, la narrazione catapulta il lettore nel vivo dell'azione, osservando la scena non come estranei, ma come veri protagonisti. Colpi di scena e climax ascendenti rendono il romanzo uno dei migliori thriller mai scritti in assoluto. Perché Bohjalian non solo racconta del cataclisma in cui Cassie si ritrova (volontariamente o involontariamente?), ma si lascia andare a una profonda riflessione sulla vita in sé. Ad esempio, la dipendenza dall'alcol della protagonista, triste eredità del padre, porta il lettore a scontrarsi con la dura verità dell'alcolismo e dei problemi che ne derivano. Allo stesso tempo, forse per indorare la pillola, i viaggi di Cassie si trasformano in un'illustrazione vivida di città meravigliose, a tal punto da risvegliare tutti gli altri sensi e farci percepire le loro meraviglie.
"L'assistente di volo" (Mondadori, 2021) è un romanzo scritto con maestria, umanità, dallo stile che si adegua perfettamente alla scena in atto e tremendamente piacevole.
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