lunedì 2 novembre 2020

Della magia di una generazione

Spesso la mia generazione, quella degli anni '90, viene ritenuta incapace di affrontare i seri problemi della vita, vuota, priva di valori e ideali, scansafatiche. Eppure, quant'è bella la nostra generazione! Siamo nati nell'epoca che ha segnato il passaggio dal vecchio al nuovo, dall'antico al moderno tecnologico. La mia è la generazione delle collezioni Kinder, piccoli giocattolini che ci facevano sentire i bambini più felici del mondo. La mia è la generazione di Rossana, Sabrina Vita da strega, dei Pokémon e di Dragon Ball. La mia è la generazione di Cristina D'avena, che con le sue canzoni spesso ci dava insegnamenti che i grandi non erano in grado di trasmettere. La mia è la generazione dei film Disney, da Toy Story a Il Re Leone ad Aladdin, con le loro canzoni memorabili, le battute che hanno segnato la nostra infanzia e poi la nostra adolescenza e che oggi, anche se quasi adulti, ricordiamo con una certa nostalgia. Quando questa mattina mi sono svegliato, ho appreso della morte di Gigi Proietti, indimenticabile esperto di teatro e televisione, nonché voce del Genio di Aladdin, l'unico in grado di dar giustizia al doppiatore originale, Robin Williams, e creare a sua volta un personaggio unico e inconfondibile. Leggendo della sua morte, mi è tornato alla mente il 2018, quando Fabrizio Frizzi ha lasciato questa terra, noi e il cowboy Woody, protagonista di Toy Story che l'Oz bambino guardava incantato. Allora come oggi, mi sento un po' orfano. Mi sento come se, finalmente e purtroppo, la strada verso l'età adulta sia già pronta per essere percorsa. Mi dice "Dai su, un passo alla volta, un mattone alla volta. Ti tocca, caro mio. Vai verso i trenta, eh già! Via i calzini colorati! E non ti azzardare a portare con te le statuine di Harry Potter! Eh no, caro mio. Basta baggianate, suvvia. Sei quasi un adulto". E così fa sgretolare quelle certezze con cui la mia generazione è cresciuta. Se ne vanno cantanti, attori, registi. Se ne vanno i familiari che tanto ci hanno dato e che per noi erano tutto. Come a voler tagliare le ali della nostra beata infanzia. C'è però una cosa con cui l'età adulta non ha fatto i conti: l'immortalità. Perché quando metterò il DVD (anzi, meglio ancora, la VHS) nel lettore, Gigi Proietti sarà ancora la voce del Genio e Fabrizio Frizzi dirà ancora "Ho un serpente nello stivale!". E Robin Williams farà ancora da tata ai suoi stessi figli nei panni della tenera e forte Mrs. Doubtfire. Perché quando sarò alla mia scrivania e prenderò le carte napoletane di mio nonno, lui sarà ancora lì a farmi quei giochi di prestigio che da piccolo mi facevano credere nella magia. Forse giungerà come un uragano, età adulta, e noi ti faremo una festa coi fiocchi per accoglierti, ma difficilmente quelle ali verranno tagliate. Parola di Genio.